PROGETTO “TUTTI PER L’ABA, ABA PER TUTTI!” LEZIONE NUMERO 3: Introduzione all’ABA/VB (13 Luglio 2015)

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LEZIONE 1

LEZIONE 2

LEZIONE 3

LEZIONE 4

LEZIONE 5

LEZIONE 6

LEZIONE 7

 

 

Buongiorno a tutti e Bentornati ancora una volta!
Nella scorsa lezione (N.2) ci siamo focalizzati sul comportamento verbale che secondo Skinner è un comportamento rinforzato attraverso la mediazione di un’altra persona e che va analizzato allo stesso modo del comportamento in generale, ovvero all’interno della contingenza a tre termini in cui i fattori antecedenti (A) evocano e le conseguenze (C) mantengono il comportamento.

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Da quest’analisi funzionale del linguaggio fatta da Skinner nel 1957 in “Verbal Behavior” deriva una classificazione degli “operanti” verbali (mand, tact, echoic, intraverbal) in cui ciascuna classe di risposte ha la stessa funzione. Dagli studi di Skinner derivano delle procedure la cui efficacia è basata su evidenze scientifiche (evidence based) per insegnare il linguaggio (vocale o non vocale) a bimbi con autismo.

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Abbiamo presentato il mand o richiesta (operante verbale sotto il controllo della motivazione), che nell’ABA è il principale focus dell’intervento, e il training per svilupparlo (mand training) con la procedura definita “echoic to mand” in cui vi è un trasferimento di funzione da ecoico a mand secondo cui l’adulto inizialmente suggerisce (prompt) al bimbo la parola da ripetere (ecoic) sfumando poi l’aiuto (fading del prompt) per fargli emettere il mand (la richiesta) in autonomia.

Il contesto naturale (Natural Environment Teaching NET) è considerato quello privilegiato per incrementare mand in un bimbo poiché vi sono più occasioni in cui è possibile manipolare la motivazione che abbiamo più volte sottolineato essere la condizione antecedente necessaria per evocare mand.

Vi anticipiamo che nelle prossime lezioni ci focalizzeremo sull’analisi e sulla modificazione dei comportamenti problema e sulle modalità di gestione di difficoltà che un genitore di un bimbo/ragazzo con autismo si trova a dovere fronteggiare nella vita quotidiana come la selettività alimentare, il controllo sfinterico, etc. E per accontentare alcuni che ci hanno scritto in questi giorni faremo anche degli esempi pratici sul pairing per allargare le preferenze (pairing stimulus stimulus). Dedicheremo anche alcune lezioni sul training della teoria della mente, sulle metafore e sui modi di dire, sull’Analisi Funzionale Cognitiva e sulla ristrutturazione dei pensieri disfunzionali. Tutti argomenti molto utili per genitori di ragazzini con un alto funzionamento.

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Bisogna però procedere con ordine per dare la possibilità a tutti, anche a quelli meno esperti, di “introdursi” all’ABA/VB.
Oggi proseguiamo con gli operanti verbali iniziando dal TACT o etichettamento che insegnamo al bimbo privilegiando un setting più strutturato (Discrete Trial Training DTT).
IL TACT: cos’è e come possiamo insegnarlo ad un bimbo con autismo?

Il tact è un operante verbale sotto il controllo funzionale di uno stimolo discriminativo (SD) non verbale (evocato da questo tipo di stimolo) e produce un rinforzatore condizionato generalizzato. Con un esempio vi risulterà più semplice comprendere questa definizione:

ANTECEDENTE (A): Il bimbo vede un cane. Il cane in questo caso è uno stimolo discriminativo (SD) non verbale.
COMPORTAMENTO (B): Il bimbo dice “cane!”. Questo è un operante verbale di tipo “tact”.
CONSEGUENZA (C): L’adulto dice: “bravissimo!”. Questo è un rinforzatore condizionato generalizzato.

 

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Osservate la funzione di questo comportamento verbale: il bimbo dice “cane” non perché lo desidera! Il bimbo dice “cane” perché lo vede e basta. Il rinforzatore che segue il tact non è specifico! Il bimbo non riceve il cane che ha denominato! Il rinforzatore è generico. Spesso è un rinforzatore sociale (“bravissimo!”).

Nel mand, se vi ricordate, invece la conseguenza del fare una richiesta è ricevere quello che si desidera, il rinforzatore è specifico! Ecco come la diversa funzione del comportamento verbale crea diverse classi di risposte, diversi operanti verbali.

Il tact è dunque un operante verbale in cui chi parla prende contatto (CON-TACT) con l’ambiente attraverso i cinque sensi. Nel precedente esempio, avremmo classificato come tact il comportamento verbale del bimbo anche se avesse detto “cane!” dopo averlo sentito abbaiare. Lo stimolo antecedente non è verbale e il rinforzatore non è specifico.

È un tact “puro” quando l’adulto non chiede “cos’è” al bimbo. Il bimbo ha fatto il tact del cane spontaneamente. Diversamente lo avremmo classificato come “impuro”.

Un bimbo che ha un buon repertorio ecoico può apprendere facilmente ad emettere tact. Lo stesso vale per un bimbo con un buon repertorio imitativo (mimetic) che può essere facilitato ad apprendere il linguaggio dei segni (a segnare quindi quello che vede).

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PROCEDURA DI INSEGNAMENTO DEL TACT:
Anche per il tact ricorriamo ad una procedura di trasferimento funzionale da ecoico a tact (come abbiamo fatto con il mand): “echoic to tact procedure”. Dunque anche in questo caso partiamo dall’ecoico.

Prima di iniziare il training l’adulto deve scegliere degli stimoli ambientali che possono stimolare il tac e assicurarsi che il bimbo possa vederli.

L’adulto deve altresì procurarsi dei rinforzatori concreti (diversi dagli stimoli per evocare il tact).

L’’adulto indica o mostra uno stimolo (per es. un oggetto) o una sua immagine. Si accerta che il bimbo guardi le sue labbra. L’adulto dice il nome dell’oggetto e aspetta 5 secondi che il bimbo ripeta (echoic) il nome dell’oggetto.

Se il bimbo ripete la parola dell’adulto (o una sua approssimazione) l’adulto rinforza questo comportamento dicendo “bravissimo!” ed eventualmente evidenzia la presenza di un altro rinforzatore (precedentemente individuato per il training) dando al bimbo l’opportunità di fare un mand (richiesta) su quello specifico rinforzatore ed ottenerlo (preferibilmente un mand gia’acquisito).

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Facciamo un esempio: mostro al bimbo un bicchiere, gli do un prompt ecoico dicendo “bicchiere”, il bimbo ripete “bicchiere” (fa il tact del bicchiere anche se ancora con il suggerimento mio) gli dico “bravissimo!” (rinforzatore sociale) e gli mostro un altro rinforzatore concreto (ipad) che gli consegno appena me lo richiede (mand precedentemente acquisito, ovvero il bimbo è in grado di richiedere l’ipad).

Il rinforzo sociale “bravissimo!” sarà solo per il tact!

Il mand (richiesta) per l’ipad sarà rinforzato dalla consegna stessa dell’ipad.

Se il bimbo non risponde o fa un errore l’adulto non dice “bravissimo!”. Torna indietro e presenta nuovamente l’aiuto (prompt ecoico) per tre volte.

Se risponde in modo corretto si rinforza socialmente (“bravissimo!”) e si offre la possibilità di ottenere un ulteriore rinforzatore concreto (ipad) previa richiesta verbale (mand) del bimbo.

Quando il bimbo risponde in modo corretto 3 volte su 3 allora possiamo rimuovere dall’antecedente l’aiuto (prompt ecoico): l’adulto non suggerisce più la parola al bimbo ma dopo avere presentato o indicato lo stimolo, attende 5 secondi per dare al bimbo la possibilità di etichettare l’oggetto autonomamente.

Se il bimbo etichetta autonomamente l’oggetto (senza prompt ecoico dell’adulto) allora l’adulto dice “bravissimo” e offre al bimbo la possibilità di giocare un minuto con l’ipad previa sua richiesta verbale (mand per ipad).

Se non risponde nelle tre successive unità di apprendimento si ricomincia da capo la procedura con il prompt ecoico per poi fare fading (sfumare l’aiuto) per esempio l’adulto puo’muovere solo le labbra senza voce, fino alla completa autonomia.

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L’ECOICO: cos’è e come possiamo insegnarlo ad un bimbo con autismo?

L’ecoico è un operante verbale in cui chi parla ripete le parole pronunciate da qualcun altro. Il comportamento verbale del bambino corrisponde a quello dell’interlocutore.

Per esempio: l’adulto dice “mucca” e il bimbo ripete “mucca” senza che la mucca sia presente.

Tecnicamente parlando l’ecoico è controllato da uno stimolo discriminativo (SD) verbale che combacia (possiede una corrispondenza puntuale) con la risposta: lo stimolo “mucca” pronunciato dall’adulto è uguale alla risposta “mucca” del bimbo. La forma è uguale. Anche in questo caso il rinforzatore non è specifico: il bimbo dice “mucca” perché lo dice l’adulto, ripete la parola e basta. Non desidera e non ottiene la mucca in seguito a quel comportamento. Gli si dice “bravo!!”.

Dopo esserci accertati del possesso da parte del bimbo di alcuni prerequisiti per apprendere questo comportamento (contatto oculare, attenzione allo stimolo discriminativo, imitazione, collaborazione) si procede per gradini:

IMITAZIONE DI SUONI SINGOLI: l’adulto dice “A” e il bimbo ripete “A”;
IMITAZIONE DI PAROLE: una volta che il bimbo riesce ad imitare diversi suoni si possono combinare per formare le prime paroline: l’adulto dice “mamma” e il bimbo ripete “mamma”;
IMITAZIONE DI FRASI: l’adulto dice “il bimbo mangia” e il bimbo ripete “il bimbo mangia”.
Come abbiamo visto in precedenza questo operante verbale è utile per lo sviluppo di altri operanti (es. trasferimento funzionale da ecoico a mand o tact).

L’INTRAVERBALE: cos’è e come possiamo insegnarlo?

Il comportamento intraverbale consiste nel parlare di cose e attività che non sono presenti. Chi parla risponde verbalmente alle domande di altri. Non c’è corrispondenza puntuale tra stimolo discriminativo SD e risposta.
Per esempio: l’adulto chiede al bimbo “come fa la mucca?” e il bimbo rispone “muuuuuh…!!” . Oppure, l’adulto dice “tu dormi nel…” e il bimbo risponde “letto”. Oppure l’adulto dice “ha le ali e fa cip cip” e il bimbo risponde “uccellino!”.
Durante i training intraverbali insegnamo al bimbo a rispondere a domande (per es. “cos’è?”, “chi è?”, “dov’è?”) abilità fondamentali per una conversazione più avanzata.

Nei programmi precoci si inizia insegnando al bimbo a completare canzoncine o filastrocche che gli piacciono tanto. Per esempio: l’adulto canta “nella vecchia fattoria…iaia…” e il bimbo risponde “oooh…”. Oppure ancora, l’’adulto dice “pronti partenza…” e il bimbo risponde “viaaaaaaaaaaaaa!!”. Oppure ancora, l’aduto dice “uno due e…” e il bimbo risponde “tre!”.

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PROCEDURA:

L’adulto canta “nella vecchia fattoria…iaia…” e aspetta qualche secondo che il bimbo dica “oooh”. Se il bimbo non risponde, l’adulto continua a cantare e riprova. Si procede poi con il fading (si sfumano gli aiuti) per la costruzione delle paroline.
Successivamente possiamo lavorare sulle caratteristiche e funzioni degli oggetti (di cui il bimbo sa fare già il tact). Per esempio: l’adulto dice “dormi nel” mostrando un’immagine con il letto (prompt visivo) e il bimbo risponde “letto”. In seguito gli insegnamo a rispondere alla domanda “dove dormi?” “nel letto” inizialmente con prompt che successivamente sfumiamo.
Anche i cartoni animati e i libri sono un utile aiuto per fare rispondere al bimbo ad alcune domande: stoppiamo l’immagine e chiediamo “dov’è Peppa?”, etc. I programmi più avanzati implicano risposte a domande ancora più difficili come per esempio “cosa hai fatto a scuola?”.

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VB-MAPP :STUMENTO PER VALUTARE LE ABILITA’ COMUNICATIVE DEL BIMBO

E’ un utile strumento per valutare il punto di partenza di un bimbo, ovvero il suo repertorio verbale o “livello operante”, utile per elaborare un programma di insegnamento individualizzato ovvero “cucito su misura” per il caso specifico e per valutare l’andamento del programma stesso. Per esempio, quali abilità devono costituire il focus dell’intervento? Se è necessaria, quale tipo di comunicazione aumentativa alternativa è la migliore? (dedicheremo una lezione a parte alla CAA), qual è il contesto migliore per insegnare a quel bambino? Quale strategia può essere più efficace con lui (NET o DTT?).
Il VB-MAPP infatti valuta i prerequisiti linguistici per lo sviluppo del comportamento verbale e del linguaggio secondo la classificazione skinneriana degli operanti verbali (mand, tact, echoic, intraverbal). Inoltre valuta anche gli ostacoli che possono rendere difficile l’apprendimento del bimbo (“Barriere”) e le “transizioni”, ovvero la capacità di fronteggiare il passaggio da una situazione all’altra, abilità importante per un buon adattamento scolastico.

Bene, anche oggi abbiamo finito…buono studio e arrivederci.

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