Son-Rise, alcune spiegazioni

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L’approccio Son-Rise è basato sullo sviluppo, il che significa che si basa sugli interessi e le capacità proprie di un bambino piuttosto che imporre obiettivi delle esercitazioni comportamentali sul bambino. Da questo punto di vista, è simile a Floortime e RSI, entrambi considerati interventi di “sviluppo” e si avvicina al modo di trattare l’autismo nei bambini.
Il trattamento Son-Rise, però, ha degli elementi diversi rispetto a quest’ultimi, innanzitutto i genitori dovrebbero essere molto coinvolti con la terapia del loro bambino, e assumere parenti e amici come volontari per svolgere delle ore di terapia durante la settimana. I genitori – terapeuti devono quindi frequentare dei programmi intensivi dove gli viene insegnato come relazionarsi in maniera efficace e individuare il potenziale illimitato del proprio bambino. download (6)
La terapia per un bambino con disturbo dello spettro autistico comincia con i genitori-terapisti che imitano le azioni del bambino senza incoraggiare comportamenti diversi (soprattutto più tipici):. “Ci uniamo, piuttosto che fermare, ai comportamenti ripetitivi, esclusivi e ai rituali di un bambino, in questo modo si costruisce un rapporto e un collegamento , la base per il futuro dell’istruzione e dello sviluppo “. I genitori sono incoraggiati a creare una stanza speciale per il loro bambino con autismo, nella quale il bambino può stare e dove gli altri vanno per interagire con lui: «Vi mostriamo come creare un ambiente ottimale di apprendimento in modo che le distrazioni siano eliminate e le interazioni siano facilitate.” In generale, il trattamento Son-Rise suscita nei genitori molto interesse, questi genitori però devono avere molto tempo, energia, denaro e il desiderio di dedicarsi intensamente alla terapia del loro bambino. E ‘una buona pratica per i genitori che hanno un forte legame con gli amici all’ interno della stessa comunità e una buona e numerosa famiglia, oltre alla non facile volontà di chiedere e gestire il supporto dei volontari. Analizzando il nucleo del programma si capisce come il tutto si basa sull’ idea che: “ i bambini mostrano come entrare nel loro mondo e il genitore mostra come uscirne”. Ciò significa creare una connessione e una relazione reciproca, prerequisito fondamentale per insegnare in modo proficuo ai bambini. Bisogna tener presente come l’interazione sia la sfida principale per i bambini con ASD ed è anche l’area dove i genitori vorrebbero vedere il progresso dei loro bambini.
L’ attenzione si focalizza in primo luogo sull’ aiutare questi bambini ad interagire, mettersi in contatto e creare relazioni con gli altri.
Uno degli aspetti principali dei bambini con disturbo dello spettro autistico risiede nei comportamenti ripetitivi auto- stimolanti come lanciare oggetti, mettere in fila delle costruzioni, dondolarsi avanti ed indietro, guardare in continuazione lo stesso breve segmento di un video, roteare degli oggetti, far rimbalzare le palline etc.. Qui è dove inizia il programma Son Rise. Invece di bloccare i comportamenti ripetitivi di un bambino, i genitori si uniscono a lui.
E’ fondamentale per l’effettivo utilizzo di questo principio che i genitori riconoscano che l’apprendimento è il fattore più importante per la crescita. Questo concetto è ben chiaro e palese in ogni area di apprendimento e non è in discussione.
Sia i bambini che gli adulti, con qualsiasi livello di abilità, imparano di più e più velocemente quando sono motivati e interessati a ciò che stanno imparando.
Tale principio non viene però applicato, soprattutto quando si tratta con bambini con ASD. L’approccio Son-Rise permette ai bambini di rispondere spontaneamente, senza richiedere incitamento o una ricompensa.
Un altro aspetto è quello dell’insegnare la socializzazione attraverso il gioco interattivo. Ci sono due prerequisiti fondamentali per attuare in maniera efficace tale principio: il chiarire bene le capacità specifiche o i concetti che si desidera che i bambini imparino (uso del bagno, vestirsi, leggere, fare conversazione) e il credere che i bambini siano in grado di impararli.
Un altro fatto importante risiede nelle tre E: energia, eccitazione e entusiasmo. I genitori dovrebbero entusiasmarsi sinceramente per ogni attività che stanno svolgendo con i bambini, ciò per massimizzare il loro impegno. Un corollario di questo è la celebrazione. Celebrare i bambini con animosità quando fanno qualcosa (non importa quanto apparentemente piccolo) è la chiave per far sì che i bambini tornino per ‘averne ancora’. E’ importante incoraggiare i bambini ad essere dei bravi sperimentatori.
Ciò è importante anche solo per i tentativi non riusciti. “Quasi c’eri! Bel tentativo! Proviamo ancora”. Infine la priorità va data all’interazione piuttosto che all’obiettivo. Non importa quanto si considera importante un obiettivo, l’interazione e la connessione sono fondamentali per progredire. Per un bambino non è tanto importante realizzare l’obiettivo il prima possibile ma è fondamentale come lo si raggiunge e mai a dispetto dell’interazione e del rapporto.images (18)

I benefici di questo principio riguardano il focalizzare l’apprendimento sull’area in cui il bambino necessita di più aiuto, stimolare nei bambini il desiderio di imparare, aumentare il raggio di attenzione del bambino, accrescere le capacità di apprendimento del bambino e allo stesso tempo far sì che i bambini non perdano ciò che hanno imparato. In questo modo si eliminano all’insegnamento le componenti di pressione e .
Anche il luogo in cui il bambino lavora/gioca è di importanza vitale.
L’ ambiente deve essere libero da distrazioni e da controlli, per riuscire ad ottimizzare l’apprendimento e l’interazione. La stanza di gioco/lavoro per un rapporto uno a uno in cui il punto focale sia sull’ interazione. Se vengono tolte fonti di distrazione come la televisione e i giochi elettronici, pareti colorate, rumori forti vengono eliminati molti degli ostacoli che specificatamente diminuiscono l’apprendimento e l’attenzione dei bambini. In questa stanza viene dato al bambino il controllo, ed è proprio questo che fa sì che il bambino inizi a sentirsi libero di relazionarsi. I benefici che vengono quidni riscontrati sono l’ interruzione del ciclo di sovreccitazione, l’ aumento della capacità di concentrazione del il raggio di attenzione del bambino,
L’ultimo aspetto che viene valutato è l’atteggiamento dei genitori nei confronti del proprio figlio. Un atteggiamento privo di giudizio e ottimistico è cruciale per l’effettiva realizzazione di ognuno dei principi. Ciò significa innanzitutto non etichettare i comportamenti ripetitivi e ritualistici dei nostri figli come inappropriati, sbagliati o cattivi. L’idea di tale cambiamento sembra per molti se non per tutti i genitori molto difficile se non impossibile da realizzare in nucleo della questione è quello di cosa si ritiene più utile per i genitori e il loro figlio.