fMRI e imitazione, nuovi studi sull’autismo

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Un gruppo di ricerca giapponese guidato dal Prof Norihiro Sadato, professore dell’Istituto Nazionale di Scienze Fisiologiche (PIN), National Institutes of Scienze Naturali (NINS), ha scoperto come le persone con disturbo dello spettro autistico (ASD) hanno un livello di attività cerebrale minore in un area del cervello critica per capire se il proprio movimento è  imitato da altri, tali risultati saranno pubblicati in Neuroscience Research .

 

Il gruppo di ricerca composto da Norihiro Sadato, professore del NIPS, Hirotaka Kosaka, un professore dell’Università di Fukui, e Toshio Munesue, professore  dell’Università di Kanazawa hanno misurato attività cerebrale con la risonanza magnetica funzionale (fMRI),download (11) nel momento in cui un movimento effettuato da una persona con ASD veniva imitato da altri.  Il gruppo ha studiato l’attività cerebrale quando un soggetto vedeva l’imitazione o la non imitazione  di un movimento di un dito prodotto da altre persone. I soggetti con sviluppo tipico hanno una maggiore attività nella zona del corpo extrastriata (EBA) quando vengono imitati rispetto a quando non vengono imitati. L’EBA è una regione nella corteccia visiva dedita all’elaborazione visiva che si attiva durante la percezione di parti del corpo umano. D’altra parte nei soggetti con ASD, questo tipo di attività nell’ EBA non è stato osservato, ciò mostra che l’EBA nei soggetti con ASD non funziona correttamente quando vengono imitati.

autism-300x195Le persone con ASD sono note per le difficoltà di comunicazione interpersonale e per le difficoltà a determinare quando il loro movimento è imitato. La ricerca per alleviare i sintomi caratteristici dell’ ASD con un intervento comportamentale  prosegue e indica come utilizzando un training  basato sull’imitazione sia utile. Il risultato della ricerca non ha solo fornito indizi sull’ ASD, ma può anche essere utilizzata nella valutazione degli interventi comportamentali  per alleviarne il disturbo.