Dentro la stanza multisensoriale che alleggerisce l’autismo

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Di FILIPPO SIMONETTI
 

Taglio del nastro da copione e decine di palloncini bianchi e azzurri in cielo. Il modo migliore per festeggiare la Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo.

Inaugurata ieri a Vercelli la stanza multisensoriale tecnologicamente più avanzata d’Italia: nella sede messa a disposizione dall’Anffas, Angsa Novara-Vercelili (Associazione nazionale genitori soggetti autistici) e Biud10 (onlus vercellese che ha finanziato il progetto) hanno regalato un sogno alle persone con disturbi dello spettro autistico e problemi comportamentali.
La sala, realizzata in poco più di un mese, é grande 35 metri quadrati ed é costata 60 mila euro. In Italia ce ne sono altre a Verona, Caltagirone e all’ospedale fiorentino Careggi, ma quella di Vercelli è la prima quanto a tecnologia. Dentro ha una pedana rotante, un’altalena di tessuto, un cuscino avvolgente, due nicchie, fibre ottiche, un proiettore per foto e video, fasci di luce e oggetti sensoriali.
La personalizzazione delle impostazioni consente scelte sostenute dalla spinta motivazionale: ogni fruitore avrà i suoi video, musica, vibrazioni, aromi.

La stanza é il risultato di una progettazione integrata e prevede esperienze di scoperta, rilassamento e interazione.
Un ambiente che facilita l’autodeterminazione e migliora la qualità della vita, permette di intervenire sugli stati di disregolazione comportamentale e sui disturbi sensoriali oltre a costituire un contesto privilegiato per l’interazione.
La testimonianza di Fiorella, affetta da sindrome di Asperger, vale più di mille parole: «Nel mio caso le luci al neon producono effetti pesanti. Qualche minuto trascorso in questa stanza basta per trovare un equilibrio che dura settimane».

Paolo Zanoni di Biud10 é stato chiaro: «Dopo il micronido e l’area giochi inclusiva un altro sogno si realizza. Speriamo che altre città seguano il nostro esempio». Riconoscenza e gratitudine nelle parole di Benedetta Demartis e Francesca Debernardi (Angsa), di Lorenza Fontana e Chiara Pezzana.

I dettagli del funzionamento sono stati spiegati dagli architetti Lorenzo Romualdi ed Elena Bellini della Duit, società di ricerca e sviluppo. Tramite un tablet e una pulsantiera i fruitori della stanza sono in grado di scegliere il tipo di suggestione e stimolazione sensoriale.
Presente l’assessore regionale al welfare Augusto Ferrari.

Pubblicato il 03/04/2017 da La Stampa
 
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