Tutti a Roma per costruire la città ideale: Insettopia

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Domani, 23 maggio per “abitanti” e simpatizzanti della community Insettopia (nata il 2 aprile scorso) vengono chiamati a raccolta medici, giornalisti, operatori turistici, giuristi e “startupper” per costruire la città ideale.

Insettopia esiste da quasi due mesi e la notizia di questa “città virtuale”, che vorrebbe diventare reale, inizia a trapelare in rete. Nonostante sia nata solamente il 2 aprile scorso, domani, venerdì 23 maggio Insettopia chiamerà a raccolta i suoi “cittadini” e sostenitori riservandosi di invitare anche chiunque sia interessato a conoscere meglio questa utopia

L’Insettopia Day si svolgerà a Roma, in via dei Cerchi 75, dalle 16 alle 18. Dopo l’introduzione del progetto da parte del fondatore Gianluca Nicoletti, giornalista e papà di Tommy, interverrà Aldo Curinga a presentare la community. Seguiranno gli aggiornamenti legislativi, a cura di Franco Spicciariello e Pier Luigi Dal Pino, quindi l’intervento di Luigi Mazzone sull’importanza dell’attività ludico sportiva per i ragazzi autistici e infine la presentazione dell’Osservatorio tecnologico e di alcuni progetti per ragazzi autistici.

Parola a Gianluca Nicolettinicoletti

Abbiamo deciso di guardarci in faccia per un paio d’ore nel primo Insettopia Day. Siamo partiti in tutta fretta la notte precedente al 2 aprile e dopo quasi due mesi vorremmo confrontarci con qualche famiglia che gestisce ragazzi autistici, raccontare quello che ci piacerebbe fare, capire se possibile come farlo meglio. E’ chiaro che è tutto in salita, siamo soli e al momento possiamo contare solo sulle nostre risorse personali. Non vogliamo sostituirci a nessun’ altra realtà associativa e siamo laicamente aperti a tutti. Cerchiamo solamente di applicare in maniera proficua al difficile mondo dell’autismo quello che sappiamo fare meglio per mestiere”.

 

 

Saranno presenti

Suggestivo il fatto che, nel gruppo, ci siano operatori dell’informazione, accanto a medici e ricercatori specializzati in autismo. Nicoletti continua dicendo che insieme, “lavoriamo per creare una ‘Cultura’ dell’autismo e fare chiarezza riguardo ogni luogo comune sulla disabilità psichica, ogni informazione superficiale, ogni leggenda e superstizione. Cerchiamo di creare le premesse per una fotografia realistica dell’autismo su tutto il territorio nazionale”.

Componenti della squadra sono anche giuristi e professionisti di relazioni istituzionali, il nostro esperto spiega: “con loro vogliamo diventare un mediatore di progetti concreti ed efficaci tra le associazioni di familiari e le istituzioni. Politici e amministratori non potranno più giustificare la loro latitanza. solamente se l’autismo sarà rappresentato come un fronte omogeneo”. Sicuramente non mancheranno poi gli operatori turistici, aggiunge N. indispensabili per la “creazione di tempi e luoghi targati ‘Insettopia’, dove sia possibile passare tempo felice, utile e spensierato. Non vogliamo più immaginare che esistano ragazzi nel pieno della vita costretti a passare le giornate chiusi in casa, a guardare il mondo dalla finestra, perché nessuno ha una proposta di vita diversa per loro”.

Interessante notare come la community abbia poi arruolato startupper d’ esperienza, sviluppatori, makers, grafici, ingegneri informatici con l’obiettivo di cercare, progettare, adattare e perfino forzare la destinazione d’uso primaria di ogni oggetto elettronico, dispositivo informatico, applicazione, meccanismo o protesi emotiva che possa rendere più agevole la vita dei nostri ragazzi. Di indubbia importanza sembra essere il fatto di poter fornire loro occasioni concrete di sperimentazione per socialità, inserimento professionale e autonomia di vita.

 

Il cuore pulsante della città

Il cuore pulsante della “città”, sono i genitori e le famiglie, che “vorrebbero, con l’ aiuto di tutte queste persone, progettare un futuro felice per i loro figli anche quando loro non saranno più in grado di occuparsene di persona”.

Un occasione da non perdere insomma! Quindi se abbiamo un buco nella giornata e abitiamo nei dintorni di Roma questo evento sembra essere un “must” per chiunque decida di supportare questa iniziativa e perché no, magari muovere i primi passi verso la conoscenza di questo disturbo.