SINTESI CONVEGNO 7 OTTOBRE: “UNA VITA CON L’AUTISMO: diagnosi e terapia, scuola e inserimento sociale, quali prospettive”.

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Il 7 ottobre a Roma si è svolto il convegno promosso dall’Onorevole Binetti:  “UNA VITA CON L’AUTISMO: diagnosi e terapia, scuola e inserimento sociale, quali prospettive”, dove sono stati coinvolti molti esperti e figure politiche, sono state discusse molte tematiche riguardanti il mondo dell’autismo e si è voluto avviare una riflessione seria sulla realtà ed i ‘progetti di vita’ delle persone autistiche, cercando di fare luce sulle molte ombre che ancora accompagnano questo disturbo.

Il convegno è stato strutturato in due tavole rotonde: la prima, moderata dalla psicoterapeuta dell’età evolutiva Magda Di Renzo, e la seconda su ‘La responsabilità delle Istituzioni’ moderata da Paola Binetti.

PRIMA TAVOLA

Magda Di Renzo sostiene che i bambini hanno bisogno di continuità di luoghi e persone, le istituzioni scolastiche hanno bisogno di una maggiore formazione degli insegnanti, i quali devono capire come rapportarsi con il bambino autistico ed adattare quindi le terapie ai vari contesti.

Francesco Barale (presidente della Fondazione ‘Genitori per l’autismo’ e professore di psichiatria dell’Università di Pavia) afferma che la continuità degli interventi in contesti adattati alle caratteristiche del funzionamento mentale delle persone con autismo consentirebbe di avere risultati importanti sia sulla loro qualità di vita, che nel potenziare le loro capacità anche molto tempo dopo l’età evolutiva.

Paolo Orsi (psichiatra e collaboratore del laboratorio Autismo di Pavia) sostiene che mancano le soluzioni assistenziali per l’adulto con autismo poiché la ricerca si concentra soprattutto su programmi di riabilitazione per bambini o adolescenti e che quindi è necessario creare strutture che possano permettere a questi adulti di poter rendersi autonomi il più possibile per poter sviluppare abilità comunicative e sociali.

Filippo Muratori (neuropsichiatra Infantile, Università di Pisa) afferma che non esiste un approccio solo che funzioni per tutte le persone affette da questa sindrome e, poiché tutte le terapie funzionano in una percentuale di bambini, pertanto bisogna andare a vedere quali sono i fattori all’interno del trattamento che risultano efficaci. Oggi abbiamo una gamma di terapie tali per cui è possibile scegliere cosa sia meglio utilizzare per ogni singolo bambino e bisogna trovare la personalizzazione giusta della terapia.

Paola Venuti (responsabile del Laboratorio di Osservazione, Diagnosi e disturbo dell’Università di Trento) sostiene che la scuola, materna ed elementare, rappresenta una grossa opportunità per gli interventi di riabilitazione nell’autismo. Interventi che hanno una grande valenza nel promuovere il benessere e le competenze del soggetto autistico perché la capacità di stare con i compagni e instaurare relazioni con gli altri migliora la qualità della vita e diminuisce la gravità del disturbo. Nel sistema scolastico italiano la presenza di insegnanti di sostegno e assistenti educatori costituisce una risorsa enorme che, se ben utilizzata, potrebbe ridurre notevolmente i costi dello Stato.

Nella Provincia autonoma di Trento è stato attivato 4 anni fa un progetto di ‘Inclusione soggetti con Disturbo dello Spettro Autistico’ che ha coinvolto 75 bambini e 350 insegnanti. Per favorire l’inclusione scolastica dei bambini ed adolescenti autistici “che hanno molte potenzialità per imparare e stare con gli altri ma che hanno un funzionamento mentale diverso”, il progetto coinvolge una comunità di insegnanti, educatori ed esperti

SECONDA TAVOLA

Il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin afferma che il Ministero della Salute lavora in un piano nazionale che integra un approccio centrato sulle dinamiche relazionali e non solo sui farmaci o cure mediche. Attualmente si sta cercando di monitorare come agiscono in rete le strutture socio assistenziali, dato che è molto importante indirizzare le famiglie verso i centri e gli specialisti che possano dare risposte e soprattutto evitare che i tempi siano troppo prolungati per poter essere assistite. Inoltre, il Ministro sostiene che è molto importante sostenere le famiglie e la persona nelle varie fasi della sua vita.

Il Sottosegretario all’Istruzione Marco Rossi Doria afferma che il governo sta lavorando ed è impegnato a garantire la possibilità di assistere i bimbi in difficoltà attraverso la stabilizzazione di insegnanti per poter essere ancora tra i primi paesi Ocse con il miglior sostegno nelle scuole.

Per l’Onorevole Paola Binetti c’è bisogno di aprire un tavolo di confronto sulle best practice al Ministero della Sanità e occorre uno sforzo per oggettivare la ricerca, una riapertura delle linee guida. Le linee guida “dovrebbero dare più attenzione all’approccio evolutivo, che è chiaro, esplicito e offre tanto spazio alla descrizione dei bambini coinvolti nel disturbo autistico, abbiamo tanti dati e c’è un’etica della complessità che ci impone una molteplicità di risposte. Soprattutto, abbiamo bisogno di mettere mano a tutto ciò per guardare all’autismo come ad una questione complessa per la quale c’è una soluzione”.

Per saperne di più visitate il sito: http://www.dire.it/home/4611-autismo-lorenzin-rossi-doria.dire