3°parte reportage “New Dimensions for Autism”

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Reportage del 10°Convegno Internazionale Europeo sull’Autismo

“New Dimensions for Autism”

3°parte

Siate “evidence-based”!,  Un’idea ispiratrice o sconcertante per i professionisti dell’autismo nella pratica? (Krisztina Stefanik, Elte University, Budapest)

Indubbiamente, i metodi utilizzati in diagnostica e in interventi devono essere ben consolidati in termini di conoscenze accumulate nel campo, e attentamente valutati  per la loro efficacia e per i loro rischi. Tuttavia, nella loro pratica quotidiana i professionisti devono prendere decisioni in modo flessibile e in modo individualizzato, spesso in situazioni di rapida evoluzione.  È, quindi, non banale come possano essere rilevanti le evidenze derivanti da studi a livello di gruppo e da specifiche metodologie scientifiche che dovrebbero essere trasferite in condizioni altamente variabili e di pratica quotidiana.  Questa sembra essere una questione chiave per la formazione delle prossime generazioni di professionisti in autismo.

È dimostrabile che, combinando opportunamente le procedure di ricerca scientifica con le esigenze e contesti specifici della pratica quotidiana, è possibile creare delle metodologie che sono rilevanti ed efficaci per il professionista che mette in atto le sue conoscenze e interventi.

L’impatto del caricamento inibitorio sul ricordo delle intenzioni tardive nell’autismo (Mareike Altgassen, Università di Radboud , Olanda; Andrea Koch, Università Tecnica di Dresden, Germania).

Studi indicano che i soggetti con ASD mostrano deficit nell’implementazione delle intenzioni tardive. Questi deficit sono stati legati a un funzionamento esecutivo povero nelle prestazioni della memoria prospettica.  Nonostante non esistono studi che abbiano testato direttamente l’impatto nel processo di controllo esecutivo nelle prestazioni della memoria prospettica nel ASD.  Questo studio ha l’obiettivo di studiare l’influenza dei processi di controllo inibitorio in eventi basati sulla prestazione della memoria prospettica in adulti con ASD.

Una nuova dimensione nell’educazione, i modi nei quali i concetti di potenziali pazienti e potenziali disabilità facilitano l’educazione e la riabilitazione (Tamas E., Barnabas)

La presentazione illustra gli aspetti di una immagine di sé con una potenziale malattia e/o disabilità e mette in evidenza i modi in cui può essere utile nella formazione dei team di medici  che trattano con pazienti con autismo. L’accettazione di una immagine di sé con una potenziale di malattia o disabilità può aiutare i membri di un team medico per vedere la malattia e/o disabilità come parte della condizione umana che non deve essere sottoposto ad atteggiamenti antisociali, la stigmatizzazione, la discriminazione, la segregazione, ecc. L’applicabilità dei concetti di potenziale paziente e/o potenziale disabilità negli argomenti della educazione e la formazione professionale, nonché di volontariato e dei fornitori di servizi sanitari  possono essere un potente strumento per migliorare la qualità della vita dei consumatori autistici.

 

Modelli per emancipazione delle persone con autismo e campagne per aumentare la sensibilizzazione (Amanda Batten, Tom Madders,  The National Autistic Society):

Le opportunità per le persone con disturbo dello spettro autistico influiscono direttamente lo sviluppo e la distribuzione di servizi e politiche devono aumentare, soprattutto perché essi hanno un forte impatto nelle loro vite. Esaminare e valutare i progressi dell’apprendimento ha prodotto  termini di come adattare gli approcci per soddisfare le particolari esigenze delle persone con ASD. Si è constatato che la partecipazione effettiva è necessaria per affrontare le seguenti questioni:

–          Rappresentazioni dello spettro autistico

–          Chiarire i limiti professionali attraverso il confronto con il personale di supporto.

–          Meccanismo per la gestione delle aspettative

–          Chiare strategie per l’uscita dei soggetti

–          Risorse significative per il riconoscimento dei bisogni di supporto intensivi e continui.

Quindi, con il giusto supporto le persone con ASD possono giocare un ruolo significativo nello sviluppo di nuove politiche che possono raggiungere dei cambiamenti nei servizi di salute mentale per bambini

Andare dal dottore senza paura: Desensibilizzazione sistematica nelle visite mediche in persone con ASD (Boada et al., Fondazione Orange,  Spagna)

Le persone con disturbo dello spettro autistico non solo hanno bisogni medici più grandi che dal resto della popolazione, hanno caratteristiche particolari (bisogno di anticipare, flessibilità, problemi di identificare e descrivere sintomi, ipersensibilità ad alcuni stimoli, stress per il tempo di attesa) che fanno più difficile accedere e avere servizi medici di cui hanno bisogno. È stato progettato un programma (Doctor TEA) che permette di simulare l’ ambiente medico in modo da renderlo meno stressante, prima, durante e dopo le visite dal dottore. Nella pratica clinica quotidiana si dimostra che con  una formazione specifica in desensibilizzazione a procedure mediche, l’ansia del paziente si riduce notevolmente. Il ragionamento alla base di questo programma è che la ICT (info-comunication technologies) può aiutare alle persone con autismo a comprendere le visite mediche e i test che qualsiasi ospedale o centro di salute possono svolgere.

L’AUTISM DISCRIMINATIVE TOOL (ADT): Un questionario di secondo livello per insegnanti, risultati di uno studio preliminare (Sophi A. M. Carlier)

Recentemente, la ricerca si è concentrata nell’identificazione dei segni precoci dell’autismo. Diversi strumenti di screening sono disponibili sia per la popolazione generale sia per i gruppi clinici. Questi strumenti sono spesso deboli in distinguere l’autismo da altri gruppi clinici e i professionisti sono riluttanti ad usarlo nella pratica quotidiana.

L’AUTISM DISCRIMINATIVE TOOL (ADT) è composto da 40  elementi segnati dagli insegnanti dei bambini a secondo della presenza o assenza di comportamenti specifici.  Dati statistici esplorativi suggeriscono che l’ADT riesce a distinguere tra l’ASD e altre 3 gruppi di disturbi (ritardo mentale, deficit di linguaggio e disordini psicologici), questo strumento riesce a rifornirci  profili comportamentali specifici, elementi critici per ASD e in tal modo , acquisiamo informazioni sui bisogni dei bambini di essere indirizzati ad un team multidisciplinare specializzati in autismo.