Reportage “New Dimensions for Autism” 1°parte

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Reportage del 10°Convegno Internazionale Europeo sull’Autismo

“New Dimensions for Autism”

1°parte

Il 27-28 settembre 2013 si è svolto a Budapest il 10° convegno internazionale europeo sull’autismo “New Dimensions for Autism”, dove numerosi professionisti hanno condiviso le loro ricerche  e si sono trattati molti argomenti di grande interesse, dalla terapia della persona con autismo ai suoi diritti. Vi presentiamo un riassunto di ciò che è stato detto in questo importante convegno.

Un riassunto sugli ultimi 25 anni della Fondazione Autismo e la situazione dell’autismo in Ungheria (Anna Balázs – Fondazione Autismo):

L’attività professionale svolta per la Fondazione Autismo si può definire come un centro metodologico multidisciplinare che ha permesso di integrare gli sforzi e la collaborazione di professionisti e genitori per sviluppare una migliore situazione e servizi adatti per le persone con autismo.

Logicamente illogico (Ros Blackburn)

Ros ci parla della sua esperienza personale di vivere  con una forma di autismo e la sua esperienza come ricettrice dei servizi e come osservatrice di approcci educativi e di cura per l’autismo. Il suo discorso illustra anche i problemi di avere un profilo irregolare,  dei punti di forza e di debolezza, in cui spesso i punti di forza mascheravano le sue reali difficoltà e bisogni. Lei non sostiene nessun approccio, tranne che dovremmo ricordare che le persone con ASD sono persone e che  il ‘senso comune’ si dovrebbe applicare, quindi  mai rendere l’autismo la scusa, ma aiutare la persona a superare i problemi causati da questo disturbo.

Gestione genitoriale del rifiuto sociale (Virág Katalin Bognár, Dipartimento di Scienze del Comportamento, Università di Semmelweis)

Le storie individuali dei genitori  mostrano che l’intensa sensazione di responsabilità genitoriale e la cognizione sono risposte del rifiuto sociale.  Risultati quantitativi evidenziano che alcuni fattori giocano un ruolo cruciale: se in famiglia esistono bambini più grandi con autismo lieve e se il caregiver primario è limitato sempre nello stesso gruppo esiste una maggiore probabilità di discriminazione sociale. Programmi futuri di sostegno dei genitori dovrebbero includere strategie specifiche al fine di migliorare la gestione della stigmatizzazione sociale di autismo in un quadro di prevenzione a partire dalla diagnosi di autismo, soprattutto in caso di  lieve autismo del bambino e sostenere le attività di socializzazione generali del caregiver in un contesto sociale più ampio e non solo tra persone coinvolte nell’autismo.

Autismo e tecnologia:  Allenarsi al riconoscimento delle emozioni e espressioni facciali tramite computer (Sven Bölte, Centro di Disturbi Neurologici dello Sviluppo, Stoccolma).

È stato dimostrato che alcuni programmi  computazionali possono migliorare le abilità di riconoscimento delle emozioni dei bambini con disturbo autistico così come la generalizzazioni degli effetti dei training nella vita quotidiana. Il FEFA è un computer che aiuta al allenamento del riconoscimento delle emozioni  e espressioni facciali base, si è dimostrato in un recente studio che questo strumento è associato con la neuro plasticità del giro fusiforme e amigdala.  Esiste un progetto della Comunità Europea (ASC-Inclusin) che vuole sviluppare applicazioni e videogiochi che possa non solo aiutare a capire le emozioni tramite le espressioni facciali ma esprimerle a voce e con gesti corporei.

Ottenere risposte dai neonati sull’autismo (Tony Charman)

Lo studio dei neonati a rischio data la loro storia familiare, si propone di individuare le prime manifestazioni “pure” di autismo, prima che negli anni successivi vi sia uno sviluppo atipico esacerbare, o la compensazione dello sviluppo atipico iniziale. Un quadro che emerge da questi studi è che esistono in uno o più dei diversi sistemi cognitivi danneggiamenti funzionali che sono associati, rispettivamente, con il rischio familiare e con una diagnosi di autismo successiva.

La convenzione UN: Uno strumento per  la difesa dei diritti delle persone con autismo (Evelyne Friedel – Masin, vicepresidente di Autism-Europe)

Questa convenzione è stato il primo trattato (entrato in vigore in maggio 2008) internazione dedicato ai diritti delle persone disabili, identificando i suoi diritti e i doveri delle nazioni partecipanti per proteggere e garantire questi diritti. La convenzioni ha stabilito due meccanismi, il Comitato dei Diritti delle Persone con Disabilità  stabilito per monitorare la sua implementazione e la Conferenza degli Stati Partecipanti, stabilito per considerare materie riguardanti l’implementazione.

DSM 5: Progressi, limiti e le modalità complementari proposte (Joaquin Fuentes, Policlinico Gipuzkoa)

La quinta edizione del Manuale di Diagnosi e Statistica dei Disturbi mentali è stato pubblicato quest’anno a maggio ed è stato prodotto dall’Associazione Americana di Psichiatri. È stato dedicato un capitolo ai disturbi neurologici dello sviluppo, un gruppo di condizioni caratterizzate per deficit ed anomalie che possono causare disturbi nel funzionamento degli aspetti legati alla personalità, all’aspetto sociale, accademico, occupazionale, in questa sessione possiamo trovare la categoria  dello spettro autistico (ASD)  che racchiude tutti i precedenti disturbi legati all’autismo, il termine spettro si riferisce al fatto che le manifestazioni del disturbo dipendono dalla gravità, del livello di sviluppo e l’età cronologica.  Il DMS-5 serve per classificare condizioni non le persone, vuole andare oltre la diagnosi e capire i bisogni e i deficit di ogni individuo e di poter attuare un trattamento adatto ai suoi bisogni e al suo progetto personale di vita.