L’Inclusione genitoriale negli interventi precoci

556

Parent Inclusion in Early Intensive Behavior Interventions for young children with ASD:

A Synthesis of Meta-Analyses from 2009 to 2011.

(L’Inclusione genitoriale negli interventi comportamentali precoci intensivi in bambini piccoli con disturbo dello spettro autistico, una sintesi del meta-analisi dal 2009 al 2011).

Leonardo Fava e Kristin Strauss

PRESENTAZIONE:

L’articolo di meta-analisi nasce dall’esigenza di fare chiarezza riguardo il ruolo di alcuni fattori dell’intervento precoce sull’Autismo e dalla reale efficacia dell’inclusione dei genitori nel percorso terapeutico di bambini affetti da qualche disturbo dello spettro autistico. Le metà analisi, di solito, considerano una vasta gamma di dati per aumentare la potenza statistica per poter arrivare a delle conclusioni più stabili e veritiere.

Questa meta-analisi è stata elaborata da una classe dell’SPC di Napoli del 3 anno, gli studenti sono stati divisi in 4 gruppi di lavoro ed elaborato un analisi della letteratura scientifica secondo diversi punti di vista.

Alcuni gruppi hanno revisionato i fattori legati alle caratteristiche dei bambini con Autismo (età, tipo di diagnosi, strumenti diagnostici), altri hanno revisionato le caratteristiche dell’intervento cognitivo comportamentale applicato all’autismo (ABA, TEACCH, DENVER etc) e altri ancora hanno analizzato il ruolo del genitore nell’intervento. Dopo la prima fase, è stato svolto un lavoro di confronto tra tutti i gruppi dove gli studenti hanno evidenziato varie problematiche negli studi sperimentali inclusi in questa sintesi di altre meta-analisi.

L’obiettivo  è di esaminare le differenze chiave (le caratteristiche del trattamento, dei bambini e dell’inclusione di varie figure) trovate nei campioni analizzati in ogni studio in modo che sia possibile tracciare gli effetti di moderazione che possono spiegare i diversi risultati emersi dagli studi.

Sono stati considerati i programmi di trattamento basati sull’ABA, dai tradizionali a quelli con diverse definizioni, sono state analizzate 21 ricerche con consistenza metodologica

Sono state effettuate una serie di analisi descrittive per poter evidenziare le caratteristiche metodologiche, dal campione al disegno sperimentale, dal trattamento ai dati di outcome e dei predittori, successivamente sono stati calcolati gli effect-size usando la stima HEDGES g per tre diverse misurazioni di outcome per tutte le 21 ricerche che sono il livello intellettivo, la capacità di linguaggio e il funzionamento adattivo, secondo 3  diversi parametri:

a)    Tipo di intervento (diversi tipi di efficacia dei trattamenti intensivi cognitivi e comportamentali, intensivi, meno intensivi,         in centri, gestito dai genitori)

b)    Delivery format (modelli senza inclusione dei genitori, altri con inclusione dei genitori sia parziale che totale)

c)    Stima generale per ogni tipo di intervento.

Per concludere le analisi è stato condotto una correlazione e una metà regressione per tutti e 3 i tipi di delivery format di modo da poter stimare l’effetto moderatore che provoca le differenze nelle diverse traiettorie di sviluppo dei bambini.

RISULTATI

Analisi descritti: Dei 21 studi solo 2 usano un disegno sperimentale con un assegnazione randomizzata. Le misurazioni diagnostiche variano tra gli studi e vengono riportate diagnosi di Autismo, Disturbi dello spettro autistico, Disturbo pervasivo dello sviluppo con e senza ritardo cognitivo. Non ci sono differenze significative per l’età all’inizio del trattamento tra tutti gli studi (circa 40 mesi di età). Molti studi mettevano a confronto EIBI con altri trattamenti o con trattamenti as usual. Solo 4 studi hanno confrontato differenti applicazioni dello stesso modello – 2 EIBI intensivi vs EIBI meno intensivi e 2 center-based vs. EIBI mediati dai genitori. Di questi, 9 modelli escludevano i genitori dal trattamento, 8 modelli includevano i genitori attivamente nella generalizzazione delle abilità a casa e in 5 modelli il trattamento era mediato esclusivamente dai genitori. Tra questi studi, 11 hanno riportato di avere controllato la competenza e l’affidabilità dei terapisti nell’applicare il protocollo terapeutico, ma nessuno di questi ha riportato i dati parametrici con i quali venivano assicurati queste competenze. In 14 studi sono stati stimati possibili predittori di outcome , come l’IQ, l’età cronologica e le abilità di linguaggio; solo in uno studio sono stati considerati come predittori anche l’intensità del trattamento, la sintomatologia autistica e la qualità della supervisione.

Analisi degli Effect-size:  Abbiamo potuto calcolare questo valore per 13 studi che avevano un gruppo di confronto arrivando alla conclusione che quando il bambino segue un trattamento EIBI migliora significativamente di più di un bambino che ha seguito un altro intervento, in tutte e 3 le misurazioni di outcome ( IQ, Linguaggio, Capacità adattive). EIBI più intensivo è più efficace rispetto ad EIBI meno intensivo per quanto riguarda i miglioramenti di IQ. Solo 2 studi hanno messo a confronto differenti delivery formats portando a conclusioni contrastanti; uno studio ha evidenziato maggiori miglioramenti nel gruppo che ha seguito un EIBI center-based e l’altro studio ha evidenziato un maggiore effetto per il trattamento mediato dai genitori.

Nella nostra analisi dettagliata abbiamo analizzato queste differenze mettendo in luce che la combinazione tra staff e genitori nell’erogazione del trattamento, specialmente quando il genitore è incluso solo per la generalizzazione delle abilità a casa, risulta essere il delivery format più efficace, senza considerare il sottotipo di trattamento EIBI applicato.

Meta-regressione: Nell’applicazione della regressione, ristretta al delivery format, è emerso che l’intensità del trattamento facilità miglioramenti nelle abilità intellettive solo in programmi center-based senza l’inclusione del genitore, mentre I programmi intensivi mediati dai genitori portano ad un miglioramento maggiore delle capacità adattive. Inoltre, il training dei supervisori incrementa l’efficacia del programma terapeutico nei modelli senza l’inclusione genitoriale, mentre nei programmi dove il genitore è incluso, lo stesso tempo di training su di loro porta ad un significativo aumento delle competenze dei bambini.

CONCLUSIONI:

Si può concludere che 3 fattori sono attivi e centrali per l’ottimizzazione del percorso di trattamento EIBI applicato all’Autismo e che necessitano di maggiori studi e approfondimenti: la formazione dei supervisori, la formazione dei genitori e le caratteristiche del trattamento individualizzato per ogni bambino con Autismo. Le implicazioni cliniche e di ricerca future sono dettagliatamente discusse nel lavoro originale.