Il caso di Jacopo, raccolte 70.000 firme per aiutarlo

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Sono arrivate in pochi giorni fino a quota 70mila le firme della petizione “perchè Jacopo, ragazzino autistico, possa frequentare la scuola che vuole”, una battaglia avviata da Laura Stecca, la mamma di Jacopo, che ha messo online la petizione dopo essersi scontrata con tante porte chiuse da parte delle istituzioni.

La storia

Jacopo Bregolato di Padova, 15 anni, autistico, vorrebbe frequentare il Centro di Formazione Professionale Francesco D’Assisi di Cadoneghe in cui ci sono classi di 8 ragazzi soltanto e  possibilità di fare attività all’aria aperta a contatto con la natura, per imparare ad occuparsi di piante e fiori.

Al Centro Francesco D’Assisi non è possibile affiancare a Jacopo un educatore di sostegno per più di tre giorni alla settimana, quindi le istituzioni ritengono che quella scuola non sia adatta a lui. Come soluzione hanno deciso, senza consultare la famiglia, che Jacopo dovrà frequentare l’Istituto per geometri Boaga. “Una scuola con classi di 25 ragazzi e materie scientifiche molto complesse – denuncia mamma Laura – , assolutamente inconciliabile con la sua patologia: Jacopo soffrirebbe moltissimo a trovarsi parcheggiato in classi rumorose, costretto a stare seduto molte ore. Esploderebbe in crisi di urla e violenza, diventerebbe pericoloso per sè e per gli altri”.

La richiesta della famiglia

La famiglia chiede quindi un aiuto affinchè Jacopo possa continuare a frequentare il Centro San Francesco. Ma il il presidente della Regione Luca Zaia replica: “Nei centri di formazione professionale come il San Francesco non c’è la possibilità di usufruire dell’insegnante di sostegno su cui la Regione non ha alcun potere perché viene assegnato ai ragazzi disabili dal Ministero dell’Istruzione”. E aggiunge: “L’equìpe multidisciplinare ha proposto a Jacopo un istituto per geometri vicino a casa. Mi sembra che si stia facendo il possibile”.

Peccato che mandare Jacopo all’Istituto per geometri, è esattamente quello che non vuole nè Jacopo nè la famiglia. E come loro la pensano i sessantamila che hanno firmato la petizione “per permettere a Jacopo, autistico, di frequentare la propria scuola”.