Autismo e Picasso

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In copertina una delle opere in mostra a Udine, realizzate a mosaico presso l’Officina dell’Arte della Fondazione Bambini e Autismo di Pordenone

Dopo Christopher Duffley ( la voce dell’autismo) vogliamo proporvi un altro splendido esempio di quanto creativi possano essere questi ragazzi e quanto essi siano sottovalutati in molte circostanze.

Oggi parliamo di un iniziativa  della Fondazione Bambini e Autismo di Pordenone, presso la cui Officina dell’Arte i bambini affetti da autismo hanno potuto partecipare ad iniziative come la mostra intitolata “Mosaicamente 7”, dedicata a Pablo Picasso e in questi giorni presente a Udine.

I membri della Fondazione Bambini e Autismo di Pordenone  hanno spiegato che “molte persone con autismo, se messe nelle giuste condizioni, sono certamente in grado di realizzare opere di grande interesse”.

Questo  evento è dedicato a Pablo Picasso e ha portato alla realizzazione da parte dei partecipanti con autismo di una ventina di opere del celebre artista spagnolo.

 

Parola alla Fondazione

Qualcuno ha detto che quella dedicata a Picasso è forse la mostra più bella fin qui prodotta, anche se noi amiamo dire che la più bella è quella che ancora dobbiamo fare. Renderla itinerante, però, corrisponde a due precisi obiettivi: da una parte dare il gusto riconoscimento alle persone con autismo per il lavoro che fanno nel nostro laboratorio di mosaico professionale Officina dell’Arte, dall’altra parte dimostrare “plasticamente” che molte persone con autismo, se messe nelle giuste condizioni, sono in grado di realizzare opere di grande interesse.

Questo secondo obiettivo è forse il più importante nella costruzione di una cultura attorno all’autismo che ancora bisogna creare nella società, cultura che, ad oggi, è fatta di molta ignoranza e luoghi comuni”.
Un’iniziativa divenuta itinerante perché, dopo il successo ottenuto a Pordenone alla fine del 2013, è stata inaugurata lo scorso 9 Maggio alla Casa della Confraternita nel Castello di Udine, dove sarà visitabile fino all’8 giugno, mentre in Ottobre  sarà a Salsomaggiore (Parma) e a Dicembre a Trieste.

 

 

«L’autismo è una sindrome cronica e complessa con vari livelli di gravità. Non esistono ricette miracolose per sconfiggerlo, e tuttavia la preparazione tecnica sulla sindrome da parte di coloro che vivono assieme alla persona o per lavoro o per parentela può certamente fare la differenza nella qualità della vita. Ed è importante, per raggiungere risultati come quelli che la mostra testimonia, non solo creare un posto di lavoro pensato per le caratteristiche delle persone con autismo, ma fare in modo che vi possano lavorare anche le cosiddette “persone neurotipiche”.

Quindi, il luogo di lavoro per le persone con autismo, in cui esercitano la loro professionalità operatori specializzati sulla sindrome, pone le basi per far sì che i talenti di queste persone possano emergere, donando alla società, come nel caso dei mosaici dedicati a Picasso, suggestioni ed emozioni tanto più forti quanto più inaspettate e allo stesso tempo la presenza di persone neurotipiche che lavorano fianco a fianco con le persone con autismo non solo allontana l’idea di un ghetto, ma, al contrario, porta a quell’integrazione che spesso è un concetto astratto, anziché l’espressione di una realtà consolidata».

 

Ricordiamo che

La mostra di Udine ringrazia per la collaborazione il Comune della città friulana  insieme ai Civici Musei, al Dipartimento di Storia e Tutela dei Beni Culturali dell’Ateneo locale, all’Associazione Noi uniti per l’Autismo, alla Protezione Civile di Udine e ai Club Rotary Udine, Udine Nord e Patriarcato.

 

Questo è decisamente uno splendido esempio di come le persone con autismo ( ancora così poco comprese) possano fare grandissime cose, se solo vengono forniti loro i mezzi.

Il nostro dovere dunque rimane quello di fare sentire questa voce per far si che questi eventi non siano episodi singoli, ma piuttosto un inizio e un esempio che è nostro dovere portare avanti.