Una “Biografia” dell’autismo nel nuovo libro di Adam Feinstein

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Adam Feinstein

Oggi vi presentiamo una lettura adatta a tutte le persone interessate all’autismo e alla sua storia, il libro si chiama “Storia dell’Autismo. Conversazioni con i pionieri” ed è stato scritto da Adam Feinstein (foto sulla destra)

Nulla è completamente originale. Tutto è influenzato da ciò che è stato prima.” Ecco l’incipit scritto da Lorna Wing, psichiatra britannica ma prima di tutto madre di un’autistica. Le pagine a seguire ce ne danno prova, ricordandoci che non si può andare da nessuna parte se non si conosce la strada percorsa da chi ci ha preceduti e come questa ci permetta di approcciarci al futuro nel modo migliore.

Trama

I personaggi raccontati dall’autore sembrano passarsi il testimone dopo aver dato il loro personale contributo nella scrittura della storia dell’autismo (iniziata negli anni ’30) e che continua ad appassionare ancora oggi professionisti e non.

Si tratta di persone molto diverse con attitudini e convinzioni talvolta distinte ma con un obiettivo comune: il desiderio di conoscere e imparare a trattare con efficacia le persone con questo disturbo. Ciò che rende questo libro avvincente è il fatto che le storie delle loro vite sono raccontate attraverso le parole dei loro conoscenti e in particolar modo il fatto che queste hanno posto molta attenzione nel contestualizzare gli eventi nel periodo storico di riferimento dandoci così la possibilità di rivivere quei momenti quasi proiettandoci nella vita di questi pionieri.

Un’avvincente raccolta di storie di vite che hanno lasciato il segno, vite che con il loro percorso hanno contribuito a far sì che l’autismo fosse riconosciuto a tutti gli effetti come una sindrome neurobiologica che non chiami in causa solamente l’ambiente sociale in cui il soggetto autistico è inserito.

Storia passata, presente e futura

Molti sono gli insegnamenti che si possono trarre dalla lettura di queste pagine, quasi fondamentali sia per muovere i primi passi nell’ambito sia per consolidare le proprie conoscenze a riguardo. Inutile sottolineare come le idee di svariati professionisti del passato hanno condizionato le vite di molti, sia in positivo che in negativo.

Basti pensare all’enorme influenza che il libro di B. Bettelheim: The Empty Fortress ( scritto nel 1967), in cui riconduceva nei disturbi emotivi delle madri la causa dell’autismo dei figli, ebbe sulle vite di molti autistici e delle loro famiglie. Ci sono voluti più di trent’anni prima che questa teoria scorretta venisse ufficialmente respinta e scientificamente screditata.

Un esempio importante

Se pensiamo di essere troppo piccoli per fare la differenza, forse l’esempio di Sybil Elgar può darci la spinta che stiamo cercando, per chi non lo sapesse Elgar è stata la prima insegnante inglese ad occuparsi di autismo nei primi anni ‘60.

Mossa dallo sconcerto a seguito di una visita a un ospedale di Londra per bambini con gravi disturbi mentali, riuscì ad ideare un metodo di insegnamento strutturato per essere rivolto ai bambini autistici (assolutamente innovativo per l’epoca) che permise ai suoi allievi di migliorare notevolmente, un metodo che gettò le basi di molti degli attuali approcci all’insegnamento rivolti ai bambini con disturbi dello spettro autistico, come per esempio l’impiego di supporti visivi.

Questo ci insegna che umanità, buon senso, ascolto e coraggio dovrebbero portarci a sperimentare, e di evitare di aderire senza spirito critico ai dogmi che ci vengono insegnati.

Ultimi ma non per merito

Enorme è stata anche l’influenza che le associazioni genitoriali hanno avuto nel promuovere la ricerca e nel diffondere metodologie di intervento efficaci e innovative. Questo ci insegna a trattare con considerazione e rispetto il loro punto di vista sull’autismo e di non smettere mai di confrontarlo con il nostro, infatti non c’è nessuno che conosca meglio di un genitore i bisogni del proprio figlio.

Ovviamente questo non vuol dire che i genitori abbiano ipotesi più valide di quelle dei ricercatori ne il contrario, vuol dire semplicemente che l’azione congiunta sembra essere di gran lunga la via più proficua per ottenere i migliori risultati.

Insomma, se davvero tutto è influenzato da quel che viene prima e siete interessati anche solo un poco all’argomento, lasciatevi affascinare da questo libro, non potrà che avere una buona influenza su di voi.

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